venerdì 15 gennaio 2016

La ricerca dello Scopo

Mi manca tanto...
Il Tibet, con i suoi ghiacci silenziosi eppure con una voce assoluta e cristallina. Sono più di due mesi che sono tornata a Philadelphia cercando di recuperare una parte di me che Tului diceva essere essenziale per me.
L'aria è diversa, lo è il cielo, lo è la gente, lo è persino il sole che si leva nel cielo il mattino. Guardo dalla mia finestra e non vedo i monti, non sento il freddo che implacabile ti entra nelle ossa. Qui fa freddo, ma è un freddo malato, pesante e pesante. Non sento più la campana che al mattino dava inizio alla giornata dei monaci. 
La vita è intensa a Philadelphia, rumorosa, frenetica, ricca nel vero senso della parola, opulenta persino. Grattacieli che sembrano graffiare questo cielo d'acciaio pallido e crudele, infido però, non è il cielo di quella che ancora considero casa mia, e lo farò finchè avrò fiato in corpo. 
La nebbia che avvolge la città è come un sudario che nasconde le sue stesse ferite. 
Invece il tetto di nuvole su cui posavo gli occhi era micidiale, quasi spietato, ma onesto e pulito. La vita è dura anche qui, ma la menzogna nasconde molti aspetti che dove vivevo era impensabile di vedere. La schiettezza era l'arma più affilata che esisteva attorno al Tempio.
A volte penso di non essere tagliata per questa vita così ricca di intrighi politici e sociali, che per completare il cerchio come richiesto dal maestro Tului, perderò una parte preziosa di me stessa.
Sono disposta a tanto?
E' giusto o necessario?
Ancora non ho una risposta e se non la troverò in tempo non mi servirà conoscerla, perchè sarà troppo tardi.
Eppure qualcosa mi ancora a questa terra così contorta e corrotta. 
La Scuola.
Non tanto il mucchio di mattoni rossi, ma la grande famiglia che la costituisce: la Preside, i Classer, i docenti e infine persino gli allievi. Loro hanno delle fragilità che io vedo e tocco con mano quasi, e so di poterli sostenere, perchè forse perdere il Tibet significa nella mia vita avere uno scopo più nobile che meditare una vita per allenare mente, spirito e corpo.
Le loro vite sono fili preziosi da intrecciare e proteggere con la Luce.
Il Tibet non è perduto, ma sarà la casa a cui farò ritorno un giorno...

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